Il Piccolo, 3/3/2017
Il responsabile della sicurezza di una ditta esterna cade da diciotto metri. Soccorsi inutili. Aveva quarant’anni. Sciopero spontaneo delle maestranze
di Tiziana Carpinelli

MONFALCONE.

Un volo nel vuoto di 18 metri. Poi lo schianto fatale a terra. È morto sul colpo, ieri mattina all’interno dello stabilimento Fincantieri di Panzano, il bosniaco Sinisa Brankovic. Aveva 40 anni. Stando a una prima ricostruzione degli inquirenti, l’uomo è precipitato mentre stava effettuando per conto di una ditta esterna la supervisione al sottotetto di un capannone in via di allestimento.

I soccorsi Vano ogni tentativo di soccorso, dapprima prestato dal personale interno allo stabilimento e poi dal 118 accorso in fabbrica con ambulanza e automedica: per il lavoratore non c’è stato nulla da fare.
Dopo 40 minuti di tentativi di rianimazione attraverso massaggio cardiaco e la somministrazione di fiale di adrenalina gli operatori sanitari, davanti ai lavoratori sgomenti, hanno dovuto constatare il decesso. Il cuore di Sinisa Brankovic non ha mai più ripreso a battere.
Troppo gravi i traumi riportati dalla vittima nella caduta. Traumi in seguito constatati, nel corso di una prima ispezione cadaverica, anche dal medico legale: frattura cranica, al bacino e agli arti inferiori. E una grave emorragia intra-addominale.

Lo sciopero La notizia del tragico infortunio è in breve circolata nel cantiere, facendo scattare uno sciopero spontaneo immediato da parte delle maestranze. Mentre questa mattina un corteo di duemila lavoratori – stima fornita dalla Questura – dovrebbe attraversare le strade del rione operaio in segno di protesta e sensibilizzazione verso le morti bianche. Gli operai hanno continuato a “sciamare” fuori dalla fabbrica fin dopo le 12 via via che i sindacati raggiungevano ogni punto e diffondevano la notizia dell’astensione dal lavoro.

La magistratura Il procuratore generale Massimo Lia ha comunicato già in mattinata l’apertura di un fascicolo, al momento senza indagati, per l’ipotesi di omicidio colposo. Alla Fincantieri, ieri, si è precipitato anche il sostituto Andrea Maltomini, che ha affidato le indagini alla Polizia.
Per l’intera mattinata gli agenti del Commissariato di via Foscolo hanno effettuato i rilievi e acquisito le prime testimonianze. Il luogo dell’incidente è stato posto sotto sequestro. L’area in cui è avvenuto il decesso è quella del cantiere edile per la creazione del Capannone 42, in futuro destinato a ospitare le operazioni di sabbiatura delle lamiere, fase propedeutica alla verniciatura dei blocchi navali. In linea d’aria si colloca all’altezza del vecchio ingresso al cantiere.

La vittima Il quarantenne Sinisa Brankovic era originaio di Banja Luka, la seconda più grande città della Bosnia. Celibe e senza figli, secondo quanto si è potuto apprendere, risiedeva in Lombardia e si trovava a Monfalcone in qualità di supervisore di una ditta esterna, la Abl di Bergamo, specializzata in montaggio tubistica.
Infatti la srl operava per conto della Gavazzi impianti cui Fincantieri sistemi integrati (una nuova azienda del gruppo creata lo scorso anno per l’impiantistica e la componentistica) aveva affidato una parte dell’appalto per la realizzazione del Capannone 42.

La dinamica Ancora al vaglio degli inquirenti la dinamica dell’infortunio mortale, avvenuto appunto all’interno di un cantiere dedicato alla realizzazione del capannone, lontano dunque dalle lavorazioni che riguardano invece la produzione e l’allestimento delle navi.
Il lavoratore, che secondo quanto reso noto da Fincantieri, aveva all’attivo vent’anni di esperienza e dunque era considerato persona esperta e capace, è caduto al suolo «mentre stava operando nella zona del sottotetto della struttura» in via di realizzazione.
Alle 8.20, mentre stava camminando su una griglia metallica che costituisce l’ossatura del controsoffitto, per cause in via di accertamento, è scivolato su un foro di circa un metro per un metro. Indagini sono in corso per stabilire se l’uomo indossasse la cintura o altra imbracatura, un dispositivo di sicurezza solitamente impiegato quando si lavora a quelle altezze.
Tra gli operai, molto scossi per l’accaduto, ieri mattina circolavano versioni contrastanti e per il momento la Polizia mantiene il più stretto riserbo. Sinisa Brankovic, comunque, non era un operaio, bensì un capocantiere e dunque responsabile della sicurezza per i dipendenti di quella srl. Nella sua funzione di supervisore, ieri mattina, stava probabilmente effettuando un controllo su quanto fino a quel momento realizzato.

L’azienda In parallelo alle indagini in corso da parte della Polizia e della magistratura, alle quali Fincantieri «come di consueto assicura la massima collaborazione», la società ha immediatamente avviato le necessarie verifiche per appurare le responsabilità dell’accaduto. «Fin da ora – ha comunicato il gruppo in una nota – la società esprime il proprio cordoglio alla famiglia dell’operaio deceduto, alla quale non farà mancare il proprio concreto sostegno».