Rassegna stampa

12 Aprile 2011

Il Piccolo 10 aprile 2011
INFORTUNI SUL LAVORO

«Ancora scarsa la prevenzione»
L’associazione Carico Sospeso ricorda la morte di Cicciarella

Nella ricorrenza del sesto anniversario dell’infortunio sul lavoro che costò la vita all’operatore portuale Franco Cicciarella, l’Associazione “Carico sospeso” sarà presente domani alle 13,30 all’interno del Porto di Monfalcone per un momento di riflessione assieme ad amici e parenti nei pressi del luogo dove proprio l’11 aprile del 2005 avvenne l’infortunio mortale. Per tutti coloro che desiderassero partecipare, il ritrovo è fissato alle 13,15 in prossimità dell’ingresso del Porto (zona Dogana) per accedere successivamente all’area pPortuale. La cerimonia si concluderà verso le 14. La vicenda processuale di questo grave fatto è a tutt’oggi ancora aperta e la prossima udienza è prevista nel prossimo mese di maggio al Tribunale di Gorizia; ma il nostro territorio ha vissuto purtroppo nel frattempo altri lutti, l’ultimo poche settimane alla Fincantieri di Monfalcone, costato la vita una giovane operaio bengalese. L’associazione vuole testimoniare l’impegno a mantenere alta l’attenzione sul tema della prevenzione e della sicurezza sul lavoro, poiché, afferma «ci sono ancora colpevoli ritardi e precise responsabilità nell’applicazione delle leggi e nel controllo da parte degli organi competenti, mentre d’altra parte la logica di un mercato del lavoro flessibile e precario comprime i diritti e le tutele dei lavoratori anche sul piano della salute e della sicurezza stessa». L’iniziativa di domani rappresenta pertanto non solo la testimonianza del ricordo di un avvenimento accaduto sei anni fa, ma vuole essere momento di riflessione su quanto ancora accade nel mondo del lavoro. «È necessaria una inversione di tendenza – afferma “Carico sospeso” – che metta al centro la qualità del lavoro, le lavoratrici e i lavoratori, la loro dignità, i loro diritti e tutele. Solo in questo modo si riuscirà a raggiungere l’obiettivo di porre un freno alla strage dei morti sul lavoro».

Manifestazione 24.02.2011

24 Febbraio 2011

Giornata di lutto della città di Monfalcone che segue l’infortunio mortale di un ragazzo di 23 anni all’interno del stabilimento Fincantieri.

Partecipiamo alla manifestazione in piazza, oggi alle ore 17,30, seppure consapevoli che ciò non può bastare, ma è altresì necessario per continuare ad indignarsi e reagire, a non rassegnarsi al fatto che “può succedere”.

A tale fine:

  • auspichiamo che Comune e Organizzazioni Sindacali dei Lavoratori valutino concretamente questo ennesimo  tragico fatto e si costituiscano parte civile nel Processo, per dare un forte segnale anche a tutta la collettività
  • si ritiene altresì necessaria una ricognizione dell’attuale situazione dei preposti Uffici della Azienda Sanitaria che si occupano di Prevenzione, perché sia verificato che detto fondamentale presidio sia dotato di adeguate risorse umane e tecniche, tali da poter effettuare in maniera efficiente i dovuti controlli
  • ancora una volta rivolgiamo un appello a tutti a farsi Carico dei propri doveri ognuno per le proprie competenze, nella inderogabile esigenza di invertire detta spirale di gravi infortuni, fermo restando che “in primis” le responsabilità previste dalla legge in materia di Sicurezza ricadono in capo al Datore di lavoro

Cronaca 21.02.2011

23 Febbraio 2011

Incidenti sul lavoro, operaio della Fincantieri cade da ponteggio e muore
Secondo le prime informazioni l’uomo, dipendente di una ditta esterna al cantiere, è precipitato da un ponteggio, morendo poco dopo essere stato soccorso. Le Rappresentanze sindacali unitarie dello stabilimento hanno proclamato lo sciopero immediato
 
MONFALCONE Un volo di venti metri sulla “Magic”, lungo un cunicolo buio percorso da un groviglio di tubi. Lo schianto su una condotta d’aerazione. Fine orribile ieri in Fincantieri per un operaio bengalese di 22 anni, Mia Ismail, giunto a Monfalcone due anni fa. L’infortunio si è verificato alle 11.30 di ieri sul 12° ponte della passeggeri in allestimento. I sanitari hanno tentato per circa un’ora di rianimare il ragazzo.
Ma attorno alle 12.30 hanno dovuto arrendersi: il corpo di Mia Ismail, che aveva iniziato il suo turno sulla “Magic” attorno alle 8, è uscito a bordo del carro funebre verso le 13, tra due ali di connazionali e colleghi fermi ad aspettare fuori dallo stabilimento dopo lo sciopero dichiarato dalla Rsu. L’infortunio si è verificato sulla passeggeri di 130mila tonnellate che fra una decina di giorni dovrebbe prendere il mare per i test in Alto Adriatico. Ismail era alle dipendenze di una ditta di coibentazione, la Tis (Tecno Impianti Service), di cui è titolare Salvatore Cozzolino: venti dipendenti, un quarto del Bangladesh. La Tis è una delle circa trecento ditte dell’appalto Fincantieri.

Alle 11.30 circa Mia Ismail si trovava, con due connazionali e il caposquadra italiano, sul 12° ponte della “Magic” davanti a un cunicolo imbullonato che attraversa in verticale tutta la passeggeri: un groviglio di tubi. Non è ancora chiaro perchè, dopo l’apertura del vano d’accesso, il ragazzo si sia avventurato all’interno, con un buio pesto e solo una tavola o poco più a proteggerlo da eventuali cadute. Ma così è stato.
Saranno le inchieste aperte dalla magistratura e dalla stessa azienda a chiarire come sia potuto accadere. Le conseguenze dell’atto sono state tragiche. Il ragazzo è scivolato dal tavolaccio ed è precipitato nel cunicolo, sbattendo tra i tubi e gli spuntoni e finendo, otto ponti più sotto. Quando è stato soccorso dai sanitari dava ancora segni di vita. Ma è apparso subito chiaro che le speranze di salvarlo erano legate a un miracolo.

La notizia della sua morte si è diffusa nello stabilimento con un passaparola attorno alle 12.30. L’epilogo è apparso evidente quando l’elicottero dell’Elisoccorso, atterrato nello stabilimento, se n’è andato vuoto. Ma già mezzora prima le Rsu avevano invitato tutti gli oltre cinquemila lavoratori a lasciare lo stabilimento. L’esodo è stato immediato in un clima di tensione evidente: facce sconvolte, momenti di disperazione per centinaia di bengalesi.
E commenti a senso unico delle tute blu: «Benvenuti nella macelleria Fincantieri», «Qui si entra ma non si sa se si esce». «In queste condizioni qui dentro non si può più lavorare, colpa delle ditte e della politica degli appalti». E ci sono stati momenti di tensione, attorno alle 13.30 di ieri, appena fuori dallo stabilimento, davanti all’ingresso operai, quando un’autocivetta della polizia è uscita dai cancelli con a bordo il titolare della Tis e uno degli operai che aveva assistito all’incidente. La vettura è stata circondata e bloccata da decine di bengalesi. Volevano garanzie sul collega, risolte chiamando un interprete per raccogliere la deposizione.

Cronaca 21.02.2011

22 Febbraio 2011

Incidente mortale alla Fincantieri
Incidente questa mattina allo stabilimento navale di Monfalcone

21 FEB – Un operaio di nazionalita’ bengalese, del quale non e’ stato reso noto il nome, e’ morto stamani in un incidente avvenuto nello stabilimento Fincantieri di Monfalcone (Gorizia).Secondo le prime informazioni, l’uomo, dipendente di una ditta esterna al cantiere, e’ precipitato da un ponteggio, ed e’ morto poco dopo.Le Rappresentanze sindacali unitarie dello stabilimento hanno proclamato lo sciopero immediato, fino a domani.
Lavorava per una ditta d’appalto esterna.

Udienza 22.11.2010

25 Novembre 2010

IL PICCOLO 23.11.2010

UDIENZA RINVIATA ALL’8 FEBBRAIO
Morì un portuale, salta il processo
Rinviata all’8 febbraio 2011 l’udienza del processo per l’infortunio sul lavoro nel quale, l’11 aprile 2005, perse la vita il monfalconese Franco Cicciarella, dipendente della Coop Sopraccarichi. Il giudice monocratico Rossella Miele è subentrata ad Emanuela Bigattin e non è stato dato il consenso all’acquisizione degli atti. Saranno risentiti i testi.

IL MESSAGGERO VENETO 23.11.2010

Processo Cicciarella, rinvio a febbraio
MONFALCONE. Ancora un rinvio nel processo per omicidio colposo legato alla morte di Franco Cicciarella, l’operaio deceduto in porto a Monfalcone nell’aprile di cinque anni fa, mentre stava operando sulla banchina dello scalo.
Ad allungare ulteriormente un iter processuale avviato ormai un anno e mezzo fa, il cambio del giudice monocratico: a Manuela Bigattin, che ha lasciato il Palazzo di Giustizia del capoluogo isontino nei mesi scorsi, è subentrata Rossella Miele, recentemente approdata a Gorizia proveniente da Locri.

L’udienza, svoltasi nel primo pomeriggio di ieri nella sala delle udienze del Tribunale goriziano, è stata interrotta a pochi minuti dall’inizio e rinviata all’8 febbraio del 2011, quando davanti al giudice Miele sfileranno nuovamente alcuni dei testi già sentiti in precedenza.
Il processo vede imputati Franco Romano, all’epoca rappresentante della Compagnia portuale, il direttore operativo della stessa, Sergio Rondi, il responsabile del servizio protezione e prevenzione, Fabio Salvini, e Guido Misseroni, legale rappresentante della Cooperativa portuale sopraccarichi. Per tutti l’accusa è di concorso in omicidio colposo. Dario Zorzin, 50 anni, di Staranzano, conducente del carrello elevatore che aveva colpito il monfalconese, è uscito dal processo avendo patteggiato la pena.

L’incidente mortale avvenne nel pomeriggio dell’11 aprile di quattro anni fa. Secondo l’indagine effettuata dal Commissariato di Monfalcone e dal servizio prevenzione dell’Azienda sanitaria isontina, Cicciarella, 39 anni, di Staranzano, stava coordinando le fasi di scarico di un camion contenente brame di ferro, quando è stato investito e schiacciato dalle ruote di un carrello elevatore.
Il mezzo, che procedeva a marcia indietro, era risultato essere privo del dispositivo sonoro che segnala la “retro”, previsto dalle norme di sicurezza sui posti di lavoro.

Udienza 21.06.2010

19 Giugno 2010

IL PICCOLO 22 GIUGNO 2010

IL 16 LUGLIO LA DISCUSSIONE FINALE
Processo Cicciarella, la parola ai testi sui sistemi di sicurezza

Ultima udienza prima della discussione finale, fissata venerdì 16 luglio, al Tribunale di Gorizia, in relazione al processo per l’infortunio sul lavoro nel quale ha perso la vita, l’11 aprile 2005, il monfalconese Franco Cicciarella, dipendente della Coop ”Sopraccarichi”. Imputati l’ex presidente della Compagnia portuale, Franco Romano, allora legale rappresentante dell’impresa il cui dipendente investì Cicciarella, Sergio Rondi, direttore operativo della Compagnia, Fabio Salvini, responsabile del servizio protezione e prevenzione della società, e Guido Masseroni, legale rappresentante della ”Sopraccarichi”. Dario Zorzin, 50 anni, di Staranzano, conducente del carrello elevatore che aveva colpito il monfalconese, è uscito dal processo avendo patteggiato la pena. Ieri, davanti al giudice monocratico Emanuela Bigattin, hanno deposto i testi presentati dalla difesa, l’ingegner Bozzetto, dell’Università di Trieste, quale perito di parte, due carrellisti ora in pensione, l’attuale responsabile della sicurezza della Compagnia portuale e l’impiegata amministrativa della ”Sopraccarichi”.

Bozzetto si è così soffermato sull’idoneità dei mezzi impiegati dalla Compagnia, evidenziando che un eventuale avvisatore acustico di retromarcia sarebbe stato inutile, se non addirittura dannoso. I carrellisti hanno sostanzialmente dichiarato che il carrello elevatore assicura visibilità a 360 gradi, basta ovviamente girarsi durante la retromarcia. Il responsabile della sicurezza della Compagnia portuale ha invece relazionato sull’attuale stato di fatto circa il rispetto della normativa vigente, la formazione e l’aggiornamento degli operatori. Nel controinterrogatorio, è emerso che per limitare il rischio di investimento da mezzi in manovra, nulla è cambiato dal 2005 a oggi, lasciando libera iniziativa agli operatori. Il Pm Valentina Bossi ha chiesto di ascoltare Dario Zorzin, l’acquisizione della documentazione che Salvini ha presentato alla ”Sopraccarichi” quale responsabile della sicurezza, e la presentazione dell’organigramma della Compagnia portuale (2005) per capire incarichi ed eventuali responsabilità. Richiesta anche l’acquisizione della documentazione sui controlli effettuati dal 2000 al 2005. Tutte richieste rigettate dal giudice.

IL MESSAGGERO VENETO 22 GIUGNO 2010

Processo Cicciarella, sentiti i testi della difesa: il 16 luglio la sentenza

Monfalcone MONFALCONE. Si avvicina il momento della sentenza per il processo per omicidio colposo legato alla morte di Franco Cicciarella, l’operaio deceduto in porto a Monfalcone l’11 aprile 2005, infortunio sul lavoro occorsogli mentre stava operando sulla banchina, nel porto, assieme ad altri colleghi.

È stata fissata per venerdì 16 luglio l’udienza nella quale dovrebbe arrivare il verdetto. Ieri, dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Gorizia Manuela Bigattin (la pubblica accusa è sostenuta dal pm Valentina Bossi), si è invece conclusa la fase dedicata alle testimonianze. Sono stati sentiti cinque testi della difesa.

Com’era già accaduto con i testi indicati dalla pubblica accusa, le deposizioni hanno contribuito alla ricostruzione della dinamica della tragedia. Fra le deposizioni più significative quella dell’ingegner Vittorio Bozzetto, consulente della difesa, e quella di uno dei responsabili della sicurezza della compagnia portuale. Uno dei punti da chiarire riguardava in particolare la presenza del segnalatore acustico sui carrelli elevatori. Cicciarella era sulla banchina 8 del porto, stava coordinando le fasi di scarico di un tir quando fu investito e schiacciato dalle ruote di un carrello elevatore. Secondo quanto emerso ieri nel corso dell’udienza, il segnalatore acustico non era previsto per legge e la visibilità sarebbe stata adeguata.

Sempre nel corso dell’udienza di ieri il giudice ha rigettato alcune istanze di fine istruttoria del pm.

La prossima udienza è fissata per le 9 del 16 luglio, per discussione e sentenza. Gli imputati sono Franco Romano, allora legale rappresentante della compagnia portuale, Sergio Rondi, direttore operativo della stessa compagnia, Fabio Salvini, responsabile del servizio protezione e prevenzione della società, Guido Misseroni, legale rappresentante della Cooperativa portuale sopraccarichi.