Cerimonia 2022

7 Aprile 2022


Cerimonia 2021

10 Aprile 2021

Causa il permanere anche in questo mese di tutte le disposizioni normative emergenziali collegate alla pandemia di COVID-19, domani domenica 11 aprile 2021 nella ricorrenza del sedicesimo anniversario dell’infortunio sul lavoro che costò la vita all’operatore portuale Franco Cicciarella (11.04.2005), non sarà possibile procedere, per il secondo anno consecutivo, all’annuale ritrovo, all’interno del Porto di Monfalcone (presso la Targa Commemorativa) tra colleghi di lavoro, amici e familiari, per un breve momento di raccoglimento e ricordo e per la deposizione di un semplice mazzo di fiori nel ricordo di Franco che rimane sempre e comunque nei nostri cuori.

Nell’assicurarvi che non appena le condizioni lo permetteranno avremo sicuramente modo di ritrovarci, cogliamo l’occasione per ringraziare comunque Voi tutti per l’apporto, il sostegno e la partecipazione che sempre avete dato in passato alle nostre iniziative.

Cari soci, amici, amiche e simpatizzanti dell’associazione CARICO SOSPESO, il ricordo di Franco nel luogo della sua scomparsa e la consapevolezza di un’onda allarmante di analoghi infortuni mortali registrata in tutto il 2018, come pure in questi pochi mesi del 2019, a tutti i livelli, nazionale e regionale, anche questo anno ci spinge a riproporre questo momento di memoria e riflessione condivisa.

Ricordiamo che l’anniversario del tragico incidente occorso a Franco Cicciarella nel porto di Monfalcone l’11 aprile 2005 quest’anno cadrà di giovedì.

Il ritrovo sara’ come di consueto intorno alle 13.00 nel piazzale parcheggi antistante l’ingresso al porto per poi entrare insieme a cavallo dei turni di lavoro alle ore 13.30 circa.

Per motivi organizzativi e di sicurezza si potrà entrare solo tutti insieme e non a piedi per cui si invita ad essere già li al parcheggio del varco doganale per accodarci all’auto capofila prima delle 13.30.

Nel frattempo gentilmente, se avete piacere di partecipare, ripondete con una email di conferma a info@caricosospeso.it o contattando direttamente il presidente Emilo.

“Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nel 2018 sono state 1.133, 104 in più rispetto alle 1.029 denunciate tra gennaio e dicembre del 2017 (+10,1%) e 39 in meno rispetto ai 1.172 decessi del 2015, che insieme al 2018 si caratterizza per un’inversione di tendenza del trend, comunque decrescente, registrato negli ultimi anni nel nostro Paese, prendendo come riferimento i dati rilevati al 31 dicembre di ciascun anno.
In quasi tutti i mesi del 2018 il numero delle denunce di casi mortali è stato superiore rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente: tra questi spicca, in particolare, agosto, con 132 decessi contro i 78 dell’agosto 2017 (quasi il 70% in più), alcuni dei quali causati dai cosiddetti incidenti “plurimi”, espressione che indica gli eventi che causano la morte di almeno due lavoratori.”
fonte INAIL 2018

Il Gazzettino 9/5/2018

MONFALCONE (Gorizia) – Infortunio mortale nell’area di Fincantieri, a Monfalcone. Per cause in corso di accertamento da parte della polizia di Stato del Commissariato di Monfalcone, intervenuta sul posto dopo l’allarme, un ragazzo di 19 anni che stava operando all’interno della zona dei cantieri navali è rimasto schiacciato da un elemento metallico.

La vittima è Matteo Smoilis di Staranzano (Gorizia), nato a Fiumicello (Udine). È stato travolto da una lamiera e da un blocco di cemento di 700 chili di peso che, per cause in corso di accertamento, si sarebbe staccato da una gru. Gli operai hanno subito attivato un presidio di protesta: sono usciti dai cancelli sospendendo il lavoro.

La centrale Sores di Palmanova ha inviato sul posto l’equipaggio di una ambulanza e l’elicottero decollato dalla elibase di Campoformido. Il personale medico ha avviato subito le manovre di rianimazione, durante a lungo. Si tratta di un operaio dipendente di una ditta esterna.

Il giovane, infatti, è deceduto nonostante il trasporto d’urgenza, in volo, all’ospedale Cattinara di Trieste. Sul luogo della tragedia, che arriva a distanza di sole 24 ore dalla morte per schiacciamento sotto un muletto di un ragazzo di 30 anni in uno stabilimento tipografico di Fagagna (Udine), sono giunti anche i vigili del fuoco e i carabinieri della Compagnia di Monfalcone. L’infortunio sul lavoro è accaduto intorno alle 9.15 di oggi, mercoledì 9 maggio.

di Paola Treppo

IL PICCOLO 17 APRILE 2018
Muore investito dall’elevatore in manovra
PORTO NOGARO – LA TRAGEDIA

di Francesca Artico

Tragedia ieri mattina allo scalo di porto Margreth a San Giorgio di Nogaro: un operatore, Flaviano Bernardi di 62 anni, è deceduto dopo essere stato investito da un mezzo in movimento, inutili tutti i tentativi degli operatori sanitari del 118 di salvarlo. Erano da poco passate le 10.30 è Flaviano Bernardi, dipendente dell’agenzia di spedizioni marittime Marlines, si trovava all’interno dello scalo portuale per seguire i controlli di scarico e carico di una nave ancorata a porto Margreth, nella zona industriale dell’Aussa Corno. A quell’ora il porto era in piena operatività.

Infatti sul piazzale del retroporto stava operando per lo spostamento delle merci un muletto di un’impresa portuale che, per cause ancora al vaglio dei carabinieri della Stazione di San Giorgio, durante una manovra avrebbe investito l’uomo. Immediatamente è stato dato l’allarme e sul posto è arrivata tempestivamente l’ambulanza della Croce Rossa di stanza a Villanova i cui operatori sanitari hanno avviato le procedure di rianimazione.

Nel contempo sono arrivati di Vigili del Fuoco di Cervignano e l’elisoccorso. Tutta l’equipe sanitaria la lavorato nel tentativo di salvare la vita all’uomo, ma tutto è stato vano, per Flaviano Bernardi non c’era più nulla da fare. Ci si è dovuti arrendere e constatare che i gravi traumi riportati nell’impatto avevano portato al decesso dell’uomo.

Secondo alcune delle persone accorse a prestare soccorso , fin da subito le sue condizioni sarebbero apparse gravissime, ma tutti speravano che l’intervento dei sanitari potesse farlo riprendere, ma così non è stato. Disperazione, dolore, rabbia, questi i sentimenti delle persone che ogni giorni operano nello scalo friulano, dove praticamente tutti si conoscono come una grande famiglia.La notizia della morte di Flaviano Bernardi ha fatto immediatamente il giro dello scalo lasciando sconvolti gli addetti portuali, che vivono ogni giorno gli uni accanto agli altri in perfetta simbiosi, proprio per la complessa struttura che una realtà portuale implica. Da sempre allo scalo nogarese, si effettuano delle esercitazioni per garantire la sicurezza all’interno della realtà portuale, ma ieri il dramma si è consumato e spetterà ora ai Carabinieri stabilire cosa sia successo.

Gli addetti della Capitaneria di Porto, gli uomini di della Guardia di Finanza, della Dogana e gli stessi camionisti, non hanno voluto parlare e, davanti a questa inattesa tragedia che li ha sconvolti, restano silenziosi, “ogni parola- ha sussurrato un collega spedizioniere- diventa inutile davanti a tutto questo”. La salma di Flaviano Bernardi è stata trasportata all’Ospedale di Udine per essere a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il muletto è stato posto sotto sequestro.Un’altra morte bianca dunque si aggiunge alla lunga maledetta lista di caduti sul lavoro, fenomeno più volte stigmatizzato dallo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Cerimonia 2018

11 Aprile 2018